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Gli amanti passeggeri

di Pedro Almodóvar — Spagna, 2013, 90'
con Antonio de la Torre, Hugo Silva, Miguel Angel Silvestre, Laya Martí, Javier Cámara. Carlos Areces, Raúl Arévalo

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Il volo 2549 della compagnia Península, diretto a Città del Messico, registra un danno tecnico al carrello. Azzoppato come il suo bizzarro equipaggio, l'aereo gira in tondo sul cielo di Toledo in attesa che un aeroporto venga attrezzato per gestire atterraggio e emergenza. A vegliare i pochi clienti della business ci sono due assistenti di volo e il responsabile di cabina, col vizio della tequila e del sesso ad alta quota. Composti ai loro posti conversano intanto di vita e di morte una coppia di sposi novelli e drogati, un finanziere ricercato, un killer professionista, un playboy irriducibile, una consumata protagonista della cronaca rosa e una rabdomante di trapassi vergine. Mentre il bizzarro personale di bordo tenta di mettere da parte i propri problemi personali per assistere i viaggiatori e i piloti tentano di risolvere al meglio la situazione, i passeggeri  di fronte alla possibilità degli ultimi minuti di vita hanno le reazioni più disparate, dando origine a un'insolita catarsi per  scacciare l'idea della morte. 

Siamo di fronte a ciò che il suo pubblico di appassionati ha ardentemente richiesto: una commedia…ma si tratta pur sempre di una Sua commedia, nera ed ossessiva sotto la superficie.

Facciamo subito piazza pulita delle ovvietà. Si parla di sesso e se ne parla continuamente. Si parla di morte e se ne parla quasi continuamente. Si ride quindi? Da morire!

Questo 'Uomini sull’orlo di una crisi di nervi' in volo circolare sul proprio destino è comico, irriverente, scandaloso ed estremamente divertente ma è anche crudo ed tratti disconnesso. Che quest’ultima caratteristica sia più o meno intenzionale, poco cambia perché questa è opera di Pedro e si vede!

Immaginate 'L’aereo più pazzo del mondo' in salsa madrilena con una serie di macchiette ossessive ed ossessionate da se stesse e dal proprio destino: la veggente vergine ad età improbabile che vorrebbe farlo anche con la cintura di sicurezza, gli steward più gay che siano mai apparsi in una produzione mainstream, due piloti bisex, un’hostess dalla sessualità incerta…tutti perennemente ubriachi e strafatti.

Questo è un film per almodovariani convinti che siete liberi di odiare o amare alla follia ma una cosa è certa: non riuscirete mai a prestargli indifferenza. Wilde docet.

Massimo Frezza