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Killer Joe

di William Friedkin — USA, 2011, 103'
con Matthew McConaughey, Emile Hirsch, Thomas Haden Church, Gina Gershon, Juno Temple, Marc Macaulay, Scott A. Martin, Kylie Creppel, Danny Epper, Edward J. Clare

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Oppresso dai debiti, contratti con i suoi fornitori di droga e che mettono in pericolo la sua stessa vita, il giovane Chris (Emile Hirsch) decide di approfittare delle precarie condizioni di salute dell'insopportabile e mostruosa madre - responsabile della sparizione di una scorta di sostanze stupefacenti - e di intascare il cospicuo premio che l’assicurazione pagherebbe in caso di morte della donna. E così, in combutta con l'intera famiglia, ne pianifica il diabolico omicidio e, per portarlo a termine, ingaggia Joe Cooper (Matthew McConaughey), un poliziotto che su commissione si trasforma in spietato assassino, con alle spalle una scia di numerosi delitti. Per portare a termine la missione, Joe chiede però i favori della sorella minore di Chris (Juno Temple), nell'attesa che arrivino i soldi necessari per pagare il suo onorario.

In una notte buia e tempestosa, ai confini di un Texas che pare raccontato da Joe R. Lansdale, a Emile Hirsch viene un’idea: convincere il babbo Thomas Haden Church ad ammazzare la madre affinché il premio dell’assicurazione vada alla sorellina Juno Temple. Accetta al volo la matrigna Gina Gershon, sorta di Strega dell’Ovest, mentre il sicario scelto per il lavoro sporco è Matthew McConaughey, Joe appunto, sbirro corrotto che non potendo essere pagato in anticipo si prende una prelibata garanzia: la sorellina. Il piano è talmente folle e assurdo da sembrare a portata di mano, ma il dio del massacro non si lascia sfuggire l’occasione e la tragedia incombe. Killer Joe è in origine un testo teatrale del premio Pulitzer Tracy Letts, come già Bug, il precedente film di William Friedkin. Drammaturgo e regista si sono conosciuti a Chicago grazie all’attore Michael Shannon, con il quale Letts aveva fondato una compagnia teatrale, e hanno poi cominciato una collaborazione che dura nel tempo. Nella versione per palcoscenico del testo, Shannon interpretava il ruolo che qui è di Hirsch, mentre Scott Glenn era il truce Killer Joe. Nelle mani di Bill Friedkin, che ritrova lo smalto dei tempi migliori e ci regala l’ennesima variante di uno dei suoi proverbiali inseguimenti (a piedi e in moto, questa volta), la shakespeariana materia dei sogni diventa un incubo trucido e grottesco. La dominante sottocultura del consumo come paradigma del “carnage” inevitabile. Cosce di pollo fritto, dollari, carne umana e carne al chili, case mobili, macchine, fibbie e stivali lucenti partecipano alla medesima orgia divorante, e l’apice si raggiunge nella lunga sequenza finale, quando l’ira di Joe porta alla distruzione senza causa e senza senso, con padri che mangiano i figli e figli che tradiscono i padri. Un teatro degli orrori furibondo, il junk food visivo di questi tempi teledevastati e vili, dove il solo personaggio positivo, la ragazzina, sembra comunque un cliché da fiaba riciclata. Stre-pitoso tutto il cast ma è in particolare Matthew McConaughey a sorprendere. Da insipido Big Jim a Orson Welles, senza passare dal via.

Mauro Gervasini

http://www.filmtv.it/film/45540/killer-joe/recensione/